domenica 19 agosto 2012

la Grande Crisi e la pax scudocrociata

19/08/2012
La svolta morale nella Grande Crisi economica: 5 domande al Sole 24-ore, Corsera ed altri…

In questo periodo, con un sovrapprezzo di soli 50 centesimi di Euro, è possibile acquistare in allegato al maggior quotidiano economico nazionale, il Sole 24 ore, una serie di saggi dedicati alla “Grande Crisi”. Molti gli argomenti toccati dalla serie, tra cui l’Università, Le Banche ed il funzionamento dell’Unione Europea.
Il saggio uscito il 17 agosto 2012, appartenente alla serie suddetta, è un volumetto intitolato “La svolta morale”, autore Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto. Egli, in circa 70 paginette, affronta gli argomenti più disparati, dalla collaborazione tra “fede e ragione”, a “Dio nel cuore della politica”, a “l’Italia a un bivio tra verità e vanità”, “Pagare le tasse è un dovere etico, purchè siano eque”, “Lo sviluppo nasce dal lavoro per il bene comune”, …
Nella dichiarazione programmatica dell’autore, contenuta nella premessa, il saggio “è il tentativo, fragile e provvisorio, … rappresentato da … commenti all’ora presente, fatti da un uomo di fede, pastore di un popolo laborioso e accogliente, che vive, pensa, medita e prega tra il tempo e l’Eterno…” di una “proposta che sappia ispirarsi al Vangelo” per una “svolta morale … umile e persuasiva”.
La prima parte del saggio affronta, a “volo libero”, la necessità di semplificazione amministrativa dello stato italiano, insieme alle sollecitazioni di Josef Ratzinger per un impegno dei laici cattolici nella vita politica italiana, per una scuola e una cultura della solidarietà e per la formazione di una nuova classe dirigente capace di impegnarsi per il bene comune e non per promuovere interessi particolari.
Esso prosegue con la trattazione dell’impegno e dello spirito di coesione resosi necessario dopo il naufragio morale e amministrativo del governo Berlusconi, che hanno portato al governo Monti e alle sue indispensabili riforme del lavoro e delle politiche di spesa pubblica.
Infine, la dichiarazione programmatica del vescovo Forte: “non si supera la crisi senza una profonda svolta morale”, con riferimenti alla necessità delle tasse, purchè eque, al pericolo connesso con il vento dell’antipolitica, che è potenzialmente cavalcata a scopi populistici ed elettorali e non, come dovrebbe, per un rilancio delle politiche sociali e dell’interesse comune.
Il capitoletto finale dell’opuscolo del vescovo Forte è intitolato “La scommessa giusta”, tutto imperniato sulla necessità di basare la rinascita nazionale sulla famiglia cristiana-cattolica, fondata sul matrimonio, permeata dallo spirito solidale e del rispetto reciproco, “soggetto attivo nel cammino della comunità cristiana e della società civile, non solo destinataria di iniziative, ma protagonista del bene comune in ciascuno dei suoi componenti”. Nell’affermare tale centralità, il saggio mette in guardia rispetto “all’impoverimento della qualità dei rapporti che può convivere con ménages all’apparenza stabili e normali” e ai messaggi fuorvianti e banalizzanti provenienti dai media, spaziando poi ad altri concetti universalmente condivisibili quali la necessità del lavoro e della fatica quotidiana, e ad altri più sottilmente attuali e pro domo sua, come l’assoluta necessità delle festività (“la festa educa il cuore alla gratitudine ad alla gratuità, … fino a diventare capaci di vivere i giorni feriali col cuore della festa” )…

Ecco allora che, al di là dei concetti più o meno universali, emanati con equilibrio e temperanza nel saggio edito dal Sole 24-ore, non contestabili, come la necessità dell’impegno, della coscienza civile, della solidarietà e dell’educazione dei giovani, sorgono spontanei e urgenti alcuni quesiti e richieste di chiarimento, che rivolgo al maggior quotidiano economico nazionale, il Sole 24-ore, al suo proprietario Confindustria, ed estendo ai maggiori quotidiani italiani (in questo periodo quanto mai impegnati in un’operazione di pervicace nostalgia dei “cattolici nella politica” – cfr. Corriere della Sera e suoi settimanali “agostani”):

a) la serie di libretti su “la Grande Crisi” intende divulgare al grande pubblico i concetti alla base dell’attuale crisi economica-occidentale ?
oppure
b) è una serie editoriale che intende ospitare impostazioni e visioni plurime delle politiche economiche e sociali, e quindi ben venga l’intervento del vescovo Forte?

c) E, in ogni caso, se di “Grande Crisi” si vuol trattare, pur nella libertà assoluta di esprimere ed argomentare del vescovo, non si ritiene opportuno che alcune “incursioni” del messaggio di Forte nella responsabilità etica del pagamento delle tasse non debbano da qualcuno essere chiosate e integrate con le problematiche, tutt’ora irrisolte, delle dinamiche fiscali e valutarie associate alla gestione dello IOR e dei beni vaticani (IMU) ?

d) È inoltre lecito attendersi, dalla serietà del Sole 24-ore, una ulteriore chiosa editoriale rispetto alla pervicace contrapposizione contenuta nel saggio pubblicato, tra famiglia cristiana ed altri “ménages all’apparenza stabili e normali”?

e) Le sollecitazioni all’impegno cattolico in politica, benchè accompagnate dalle precisazioni riguardanti il bene comune e l’equidistanza da interessi particolari, non paiono all’editore ammiccare ad una nostalgica riedizione della “pax scudocrociata”, che tanti debiti, non solo economici, ha accumulato a carico delle attuali e future generazioni?  In altre parole, non è lecito attendersi un maggior sforzo progettuale, specie da titolate e prestigiose firme del mondo accademico ed intellettuale, nel tentativo di riformare la politica italiana e di non ripercorrere tout court sentieri già poco proficuamente utilizzati ?

Solo cinque domande, poste non da un estremista di sinistra o da un grillino dell’ultima ora, ma da un cittadino comune, cristiano, lavoratore, nato nel baby boom del 1964 e che, come tanti altri, ritiene oggi di scontare suo malgrado i frutti malati della politica italiana –tutta- del dopoguerra, dei suoi privilegi abnormi e della strategia dei compromessi continui e a tutti i costi, che non vorremmo perpetuati o rinnovati (anch’essi con-causa della “Grande Crisi”, che si vuole comprendere e risolvere).
Grazie, con stima
Ing. Nazareno Claudiani, Terni