sabato 28 gennaio 2012

Il risparmio e l’efficienza del trasporto pubblico locale e delle farmacie comunali, ovvero: i consigli della sora Cesira (pillole di saggezza popolare) applicate al servizio pubblico di Terni

1) AUTOBUS ENORMI E IN AFFITTO!
In questa contingenza di crisi / tagli / adeguamenti e congelamenti, mi ha colpito circolare per la nostra città e continuare a incrociare gli autobus di “Umbria Mobilità” (che ha assorbito la vecchia A.T.C. di Terni), così enormi e ingombranti, sempre desolantemente vuoti.
I mezzi peraltro, oltre a viaggiare senza passeggeri, sono così impacciati da rappresentare un ostacolo alla fluidità del traffico, giocoforza resi lenti e impacciati dalle grandi dimensioni.
Inoltre, sempre dall’osservazione quotidiana, stride anche il fatto che gran parte di tali “mostri” del traffico siano in realtà in affitto da noto imprenditore locale, che “opera” per conto di Umbria Mobilità concedendo, bontà sua, i mezzi per il trasporto di pochissime persone (che hanno tutto il diritto di fruire di tale servizio), nei veicoli semivuoti.
Ecco allora violati alcuni semplici e basilari principi di economia “domestica”:
1) economicità: se i mezzi sono vuoti o quasi, è probabile che le tratte possano essere ulteriormente ottimizzate per “addensare” un numero minimo di utenti dello stesso percorso;
2) flessibilità ed efficienza: qual è il “razionale” dell’uso dei mega-bus, laddove l’utenza è così sparuta? Se è inoltre vero, come risulta a qualunque osservatore, che parte dei “mostri” sono in affitto, perché non puntare su mini-bus con capienza e dimensioni più piccole, così da “inseguire” la domanda e tentare di ridurre le perdite?
3) Impatto ambientale: per quanto sopra, l’adozione di mezzi pubblici più piccoli, oltre a costare meno, provocherebbe un minor impatto in termini di traffico e manovre degli automobilisti, così da consentire minori frenate e consumi, dovuti a “marcia bassa”.
Ecco allora che, applicando senza disonore i “consigli della sora Cesira” alla complessa gestione del trasporto pubblico locale, si potrebbero introdurre importanti elementi di economicità!

2) FARMACIE PUBBLICHE IN PERDITA!
Una delle municipalizzate più “tormentate”, dal punto di vista dei bilanci, della nostra città è l’A.F.M. Emerge infatti da alcuni bilanci un quadro preoccupante e, per certi versi, patologico dell’andamento societario di tale impresa municipale, che, pur corrispondendo ad un sacrosanto servizio pubblico, di certo costituisce anche un fardello economico-finanziario per le già disastrate finanze municipali.
Dalle pieghe dei bilanci emerge qualche elemento che la stessa “sora Cesira” non esita a definire “da pacia” (per i non-ternani: da follia):
1) farmacie in zone assolutamente centrali e favorevoli appaiono in perdita: ma come, non riusciamo a valorizzare neanche la “buona posizione”? Sembrerebbe che le farmacie private delle stesse zone risultino più attrattive sia per gli sconti praticati sia per la cortesia complessiva: ma come (dice Cesira), “manco lo sconto”? Non si riesce a instillare, nei dipendenti delle farmacie, il “demone” del commercio e del dovere dell’ “attenzione al cliente”?
Inoltre, altro fattore oneroso, parrebbe che la dinamica-ferie del personale interno di ciascuna farmacia imponga, assolutamente, il ricorso a campagne di reclutamento, spesso fuori regione, di farmacisti con incarichi a tempo determinato: ma come, dice Cesira, non hanno mai sentito parlare di “ferie intelligenti”? Non si possono accordare per un piano-ferie un poco più efficiente?
2) appare esorbitante, rispetto ai bilanci, la consistenza del personale amministrativo dell’azienda: ecco, in tempi di snellimento ed efficienza obbligatoria, non si può riconvertire parte di tale pianta organica, per esempio con il transito verso compiti analoghi nello stesso Municipio?

Calma, sora Cesira! Siamo fiduciosi che, a pioggia, la campagna di efficienza e razionalizzazione del “sor Monti” arrivi sino agli Enti Locali e, finalmente, al nostro!

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